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giovedì 13 marzo 2014

IL PEPERONCINO CHE FA BENE

Il peperoncino rosso piccante appartiene alla famiglia della Solanacee, la stessa della patata, pomodori, melanzane.

Questa famiglia, a sua volta comprende 85 generi e addirittura 2200 specie.

Il peperoncino era già conosciuto e coltivato in Messico e in Cile da almeno 5000 anni prima di Cristo.
Arriva da noi grazie a Cristoforo Colombo, lui cercava una nuova via delle spezie e invece trovò i luoghi del peperoncino.

Furono gli Spagnoli a diffonderlo sperando di ottenere ingenti guadagni dal commercio della polvere ricavata dalla macinazione della pianta, considerata all'epoca alla stessa stregua di una spezie preziosa.

Infatti il chile o cili , che è il nome che fu dato all'epoca alla spezie, ebbe un successo immediato ma le aspettative di guadagno dei Reali rimasero deluse, perchè la pianta si acclimatò  benissimo nel vecchio continente , si ambientò sia in Europa che in Africa .

 La sua fortuna è dovuta al fatto che si produce facilmente, si coltiva con molta facilità ,cresce in tutti i posti e si modifica in specie di varia forma e piccantezza.

Il peperoncino è senza dubbio un alimento che non conosce mezze misure : o lo si ama o lo si odia.

Eppure è talmente ricco di proprietà benefiche che varrebbe la pena sopportare il pizzicore che provoca a contatto con le labbra.
La caratteristica più evidente di questa spezie è il bruciore intenso che provoca alle mucose dovuto alla presenza di un alcaloide : la capsaicina.

Esiste addirittura un'unità di misura che indica la piccantezza dei peperoncini che è chiamata "unità Scoville". Per esempio il peperone dolce ha zero unità Scoville , i jalapenos ,tipici peperoni originari del Messico hanno da 3000 a 6000 Scoville , mentre gli habanero, coltivati nello Yucatan arrivano fino a 300000 unità Scoville.
Il peperoncino è povero di calorie ma è ricchissimo di vitamina C (prezioso antibatterico) E (antiossidante in grado di combattere l'azione dei radicali liberi) e A .

Perché molte persone adorano il peperoncino nonostante l'intenso bruciore che provoca?
Pare che a questa domanda ci sia una spiegazione genetica: si tratterebbe di una evoluzione genetico-culturale attuato a livello di popolazioni che hanno imparato a tollerare il bruciore provocato dal peperoncino per beneficiare di alcune sue virtù utili nel loro ambiente di vita.

Non a caso sono i popoli che vivono nei climi caldi che fanno uso del peperoncino sfruttando la sua valenza fortemente antibatterica.

I popoli del Nord, invece non usano ne sanno reggere il peperoncino.

Si ritiene inoltre che siano molti  gli effetti benefici prodotti sulla salute umana,  purchè usati con moderazione e in assenza di problemi gastrointestinali.

Il peperoncino provoca una vasodilatazione quindi contribuisce ad abbassare la pressione sanguigna.
Stimola la circolazione, recenti studi hanno evidenziato la sua efficacia nel tenere sotto controllo il livello di colesterolo e trigliceridi.

E' un potente antibatterico

Stimola la produzione di muco per cui è un ottimo espettorante

Stimola la produzione di succhi gastrici

Coltivare piantine di peperoncino non è difficile neppure se si abita in una grande città. Il periodo più adatto è Gennaio Febbraio nel Sud Italia e Marzo Aprile nel centro Nord.
Per conservarli in inverno è opportuno farli seccare lasciandoli al sole per una settimana circa.

Io amo il piccante, quindi i peperoncini sono la mia passione, nel mio piccolo giardino ho molte varietà di peperoncino, quelli che non vengono utilizzati in estate, li faccio essiccare al sole e li conservo in barattoli da utilizzare durante l'inverno.

ora vi presento una parte del mio parco peperoncini, freschi, in polvere, macinati, sott'olio, una vera bontà



E a voi piace il piccante?






























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